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Ritratto tecnica dello spettacolo, scenografia: creazione di costumi

Una costumista e creatrice d’abbigliamento indipendente presenta la sua attività.

“Una visione globale e il senso del dettaglio”

Cécile Revaz nel suo atelier di cucito.
© Cécile Revaz, foto goldhibiscus_photography

Cécile Revaz, costumista indipendente

Cécile Revaz nel suo atelier di cucito.

© Cécile Revaz, foto goldhibiscus_photography

Breve biografia

Età/annoAttività/formazione
19 anniMaturità liceale: Collège de l’Abbaye de St-Maurice VS
20 anniRagazza alla pari: Germania
22 anniAFC di creatrice d’abbigliamento: École de couture Valais, Sierre VS
23 anniAttestato cantonale di costumista: École professionnelle artisanale et industrielle EPAI, Fribourg FR
24 anniCostumista: Opéra de Lausanne VD
25 anniLavoro indipendente, apertura di un atelier di cucito. Creazione di costumi: Théâtre de Valère VS. Progetti di creazione e fabbricazione di costumi per vari teatri: Opéra de Lausanne VD, Théatre de Carouge GE, Théatre des Osses FR, ecc.
29 anniCreazione dell’“Atelier 108” per la creazione, fabbricazione e noleggio dei costumi

Come ha scoperto il mondo dei costumi di teatro?

Disegno da quando ero bambina. Avevo bisogno di una formazione in uno dei settori in cui la creatività gioca un ruolo importante. Il cucito era uno di questi. Mi piaceva anche travestirmi e travestire i miei amici. È fantastico poter vivere da adulti i giochi della propria infanzia. Dopo la maturità liceale avevo voglia di imparare qualcosa di pratico e creativo. La scuola di cucito mi ha insegnato il senso del rigore, tecniche di lavoro precise e una buona conoscenza dei tessuti. Il cinema e i film storici sono stati delle importanti fonti d’ispirazione per la mia carriera.
Ho iniziato il mio percorso in qualità di sarta in un teatro. Preparavo gli abiti degli artisti e li aiutavo a vestirsi prima e durante lo spettacolo. Grazie ai contatti che ho avuto nel settore, sono riuscita ad evolvere verso la creazione e la fabbricazione di costumi.

«Il cinema e i film storici sono stati delle importanti fonti d’ispirazione.»

Come funziona un progetto di creazione di costumi di teatro?

Le attività ricoprono un’ampia gamma di compiti. Le prime tappe consistono nel leggere il copione per comprendere come dovranno recitare gli artisti e dialogare con i responsabili della produzione. Poi abbozzo i costumi e cerco i tessuti nei cataloghi o nei negozi specializzati. Prendo le misure degli attori e delle attrici. Prima cucio il costume su una tela di cotone, poi realizzo il modello definitivo con il tessuto scelto. Infine, ci sono le prove e le modifiche. A seconda del progetto, lavoro in loco nell’atelier di cucito del teatro o nel mio atelier personale. Per alcune creazioni, come la realizzazione di 40 costumi per l’opera “Il flauto magico”, mi può capitare di essere assistita durante la fabbricazione.

Quali sono le qualità richieste?

I costumi devono essere pronti per la prima: dalla scelta dei tessuti alla comanda, dalla preparazione del calendario prove alle modifiche finali, e così via. È importante avere una buona resistenza allo stress e rimanere calmi. Bisogna essere in grado di avere una visione globale, ma anche il senso del dettaglio. A differenza di un sarto o di una sarta, il costumista o la costumista deve tener conto delle esigenze della messinscena e degli artisti. Questo richiede molta diplomazia!
Ho aperto un’attività tutta mia per poter lavorare in diversi teatri, dalle piccole strutture di conduzione familiare alle grandi istituzioni come l’Opéra de Lausanne. Bisogna essere organizzati per gestire la parte amministrativa dell’atelier, redigere fatture, tenere aggiornato l’inventario dei tessuti, della merce e degli accessori.

Per saperne di più



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